Rilevamento > 13-06-2017
Le valutazioni sulla difficoltà dei
sentieri seguono la distinzione in elementare, facile e impegnativo che
si incontra generalmente sulle Grigne (sono pensate per escursionisti
abitudinari e comunque sono sempre soggettive)
ELEMENTARE: percorso semplice ed
abbastanza agevole da affrontare comunque con calzature da montagna e
allenamento adeguato alla lunghezza e al dislivello da superare.
Esempio: Traversata Bassa.
FACILE: percorso senza difficoltà
tecniche ma accidentato con possibili tratti ripidi e/o sdrucciolevoli.
Necessari un buon allenamento alla camminata, passo sicuro e buone
calzature da montagna; utili i bastoncini da escursionismo Esempio:
sentiero della Cresta Cermenati (n°7)
IMPEGNATIVO: sentiero con passaggi su
roccette che richiedono l'uso delle mani, senza raggiungere difficoltà
notevoli (massimo II grado), eventualmente agevolati dalla presenza di
catene fisse; possibili tratti esposti. Corrisponde generalmente al
livello EE (Escursionisti Esperti) e nei casi più impegnativi si arriva
al limite con l'alpinismo o la via ferrata. Per chi ha meno
dimestichezza con la roccia possono essere utili imbrago cordino e
casco; bastoncini, macchina fotografica o altri oggetti appesi possono
essere d'intralcio. Esempi: sentiero della Direttissima e Traversata
Alta.
Le tracce dei sentieri possono
presentare errori di posizione per carenza del segnale satellitare o
calcolo errato.
La condizione dei sentieri può
cambiare nel tempo a causa di frane, crescita di vegetazione, usura
delle protezioni fisse, etc.
Abbreviazioni usate:
WP = waypoint; OSM = OpenStreetMap; DBTR = Database Topografico Regionale (della Lombardia); HDOP = Horizontal Dilution of Precision.
13-06-2017 Grigna Meridionale dal Colle di Balisio per la cresta est-sud-est e discesa per la cresta nord-est
Itinerario: Colle di Balisio
> Mus'cera > cresta est-sud-est (Sinigaglia) > Grigna
Meridionale > cresta nord-est > Gerone > Sasso dell'Acqua >
Colle di Balisio.
Descrizione
Dal Colle di Balisio a
Mus'cera.
Con l'auto si imbocca la sterrata che si stacca dalla strada principale
della Valsassina poco dopo il distributore di carburante, prima di
arrivare alla sommità del colle di Balisio. Dopo poco più di 500 m
comincia un tratto asfaltato; per salire a Mus'cera conviene
parcheggiare qui (WP 544), nello slargo sterrato a bordo strada (posto
per circa 10 auto), oppure proseguire per altri 200 m fino alla
struttura dell'acquedotto (posto per 3-4 auto). Il sentiero per
Mus'cera si stacca sulla sinistra un centinaio di metri dopo tale
struttura, al WP 548, prima del ponte sul torrente (affluente del
Pioverna). Una volta c'era l'indicazione per i Piani Resinelli, ora non
ho notato nessun cartello ma il sentiero è evidente ed elementare.
Inizialmente sale con alcuni tornanti poi diventa più regolare con
direzione generale verso ovest. Il percorso segue il tracciato
dell'acquedotto quindi si incontrano alcune strutture di cemento
connesse ad esso e a tratti ne affiorano le tubature. Poco sopra i 900
m s.l.m. (WP 554) si stacca sulla sinistra un sentiero minore senza
cartelli indicatori ma con segni di vernice rossa che
probabilmente porta verso Ballabio; sulla destra c'è invece un
sentierino che permette di scendere al torrente (Valle S. Anna su CTR,
Valle di Mus'cera su OSM). Poco oltre ci sono alcune strutture connesse
all'acquedotto e un tubo che scarica acqua probabilmente potabile ma di
difficile accesso poiché molto sporgente dal versante sotto il sentiero
(WP 557). Poco sotto i 1000 m di quota si passa su un terrazzo naturale
della valle dove sono presenti alcuni ripiani probabilmente artificiali
(tipo spiazzi di carbonaia) con di cumuli di pietre (WP 559 >>
559END). Al termine di questo terrazzo si incontra un bivio senza
indicazioni: procedendo dritti si passa i torrente e si raggiungono un
paio di struttura dell'acquedotto (presso quella più alta esce acqua
probabilmente potabile; WP 560), invece il sentiero per Mus'cera sale a
sinistra con un ampio tornante che porta in direzione sud-est e dopo
circa 200 m esce dal bosco e raggiunge la strada sterrata che scende
dalla stalla di Musc'era. Risalendo tale sterrata si raggiunge la il
sentiero della Traversata Bassa che si percorre verso sud (in direzione
dei Piani Resinelli) raggiungendo in breve la via Carlo Mauri (strada
sterrata) presso il laghetto-abbeveratoio. Qui comincia la cresta
est-sud-est (Sinigaglia) della Grignetta.
(Ho provato a tagliare i tornanti della strada sterrata sotto Mus'cera
seguendo tracce di vecchi sentieri che però non sono più curati, con
alberi che ostacolano il passaggio, per cui è più il tempo che si perde
di quello che si guadagna).
Cresta est-sud-est
(Sinigaglia).
Si inizia la risalita della cresta nel punto più alto della strada
sterrata, di fronte agli appartamenti “Il Maggiociondolo. Non ci sono
indicazioni. Si può risalire direttamente senza sentiero il primo
ripido tratto che porta sul filo del costone erboso, oppure si può
seguire il sentiero che passa accanto ad un orto cintato e continua in
piano verso ovest, poi raggiunto il bosco, si svolta su un altro
sentiero poco evidente che in leggera salita raggiunge la cresta dove
sono presenti alcuni blocchi di cemento. Si risale la cresta cercando
di seguire sporadiche tracce di sentiero poco evidenti; nel dubbio
meglio stare sul filo di cresta che all'inizio è un facile costone
erboso (con un po' di attenzione si possono notare alcuni segni di
vernice blu o rossi). Salendo la traccia di sentiero diventa un po' più
evidente anche se stretta e aggira alcuni roccioni sul loro lato
meridionale. Il percorso è abbastanza facile quasi sempre sul filo di
cresta, in pochi tratti si sposta sul versante meridionale più erboso e
meno acclive, mentre quello settentrionale risulta dirupato con molti
pini mughi nella parte bassa. Poco sotto i 1800 m (WP 338) si stacca
verso sinistra una traccia in leggera salita che permette di
raggiungere il sentiero n°1, se invece si continua a risalire lungo la
cresta dopo un centinaio di metri di dislivello si arriva ad un tratto
di cresta rocciosa (WP 336...336END) breve ma impegnativa (II grado?)
che può essere affrontato direttamente lungo il suo filo oppure si può
scendere di poco a sinistra per poi risalire il suo fianco meridionale
per 3-4 m fino a tornare in cresta (personalmente ritengo che seguire
il filo di cresta sia più facile anche se più esposto). Dopo il
superamento di questo tratto il sentiero passa sul fianco meridionale e
raggiunge il sentiero n°1 della Cresta Sinigaglia che risale in cresta.
Dopo un primo tratto sul filo di cresta si passa poco sotto, sul
versante meridionale, per poi raggiungerla nuovamente dove arriva anche
la traccia di sentiero che passa sotto la base est dei Torrioni
Magnaghi (indicazioni, WP 269). Ancora una cinquantina di metri di
dislivello lungo la cresta e si raggiunge il “Saltino del Gatto” (WP
270), un tratto attrezzato che permette di aggirare il Torrione
Magnaghi settentrionale sul suo lato nord: si supera una parete
rocciosa traversando con l'aiuto di catena fissa e 4 staffe metalliche,
si raggiunge il fondo di un canale poco impegnativo e lo si risale fino
a tornare ancora in cresta. (Qui si può fare una breve e facile
deviazione verso sinistra per guadagnare la vetta del Torrione Magnaghi
Settentrionale.) Per la vetta della Grigna Meridionale si continua a
destra (verso ovest-nord-ovest) prima con un lungo tratto abbastanza
facile poi su roccette poco impegnative attrezzate con una vecchia fune
metallica con guaina (WP 272...272END) e si raggiunge la cresta
nord-est presso l'imbocco del Canalino Federazione (WP 273; palo con
indicazioni divelto). Ora arrivano i tratti rocciosi più impegnativi
agevolati da catene fisse. Il tratto WP 274...274END inizia con un
breve traverso verso sinistra per poi risalire con due rampe (la
seconda più ripida e impegnativa) uno zucco roccioso poco prima della
vera cima. Nel tratto WP 275...275END le catene fisse aiutano a
ridiscendere lo zucco lungo un breve canaletto e poco dopo si affronta
l'ultimo tratto impegnativo (WP 276...276END), decisamente ripido ed
esposto ma sempre accompagnato da catene e comunque con numerosi
appigli e appoggi che porta in vetta in prossimità del bivacco Bruno
Ferrario.
Cresta nord-est.
Dalla vetta della Grigna meridionale si segue in discesa il tratto
attrezzato del sentiero n°1 (Cresta Sinigaglia) fino al bivio tra la
Traversata Alta (che scende nel Canalino Federazione a nord) ed il
sentiero n°1 che scende sul fianco sud della cresta. Non si segue
nessuna delle due possibilità ma si sale sul filo di cresta tra
roccette poco impegnative, senza indicazioni, raggiungendo in breve la
sommità della cima di Campione. Si scende in direzione nord-est tra
facili roccette ad una bocchetta e si risale il dosso successivo da cui
si può vedere abbastanza bene la cresta da scendere, inizialmente
erbosa, facile ma senza traccia di sentiero o indicazioni. Circa 30 m
più in basso la cresta si divide in due rami: quello più settentrionale
permetterebbe di ricollegarsi alla Traversata Alta poco sopra l'Alpe
Campione; si continua invece lungo il filo di cresta del ramo destro
(verso nord-est) prevalentemente su sfasciumi a volte con rare e brevi
tracce di sentiero, terreno facile ma sdrucciolevole dove risultano
molto comodi i bastoncini da escursionismo. Sotto i 1950 m di quota la
cresta si fa più erbosa, si passano i primi cespugli di pino mugo e tra
i 1850 m e i 1800 m di quota la pendenza diminuisce nettamente. Si
percorre in leggera discesa il filo della cresta, che ora è un
elementare costone erboso (Costa Curnunecc su C.T.R., Costa Curonnecc
su carta I.G.M.) che delimita a sud-est l'area dell'Alpe Campione, fino
ad incontrare un sentiero evidente.
Dalle Rive di Corda alla
Traversata Bassa.
Il sentiero senza indicazioni (solo qualche macchia di vernice gialla)
porterebbe verso sinistra (ovest) al laghetto dell'alpe, lo si segue
invece verso destra (sud-est, poi est) per andare ad affacciarsi su un
ripido versante esposto verso est-sud-est chiamato “Rive di Corda”. Il
sentiero, stretto ma facile ed evidente, scende su tale versante con
vari tornanti ma in generale direzione sud-est, aggirando i cespugli di
pino mugo. Intorno ai 1400 m di quota si attraversano due canaloni
distanti meno di 100 m poi si deve traversare un ripido versante con
esposizione nord-nord-est costituito dall'accumulo di detriti rocciosi.
La parte iniziale è stabilizzata dalla vegetazione ma poi segue un
tratta di circa 50 m in forte erosione da evitare assolutamente in caso
di pioggia; sono presenti catene fisse per assicurarsi, ma nulla
potrebbero fare nel caso franassero i grossi massi visibili tra i 20 e
i 50 m più a monte. Dopo tale tratto ci sono altri 70 m circa di
sentiero facile su versante stabilizzato ma poi arrivano 2 o 3 m dove
il sentiero è stato “mangiato” dall'erosione; è presente una vecchia
corda che legata ai pini mughi che dovrebbe permettere il passaggio
sopra il ripido versante detritico ma è consigliabile seguire una
scarsa traccia di sentiero che sale tra i mughi per aggirare a monte il
tratto franato. In seguito il percorso diventa più sicuro,
prevalentemente nel bosco, su sentiero facile ma a volte stretto e poco
evidente che porta alla baita dei Chignoli dove passa il sentiero della
Traversata Bassa.
Il sentiero della Traversata Bassa è abbastanza elementare; lo si segue
verso nord in direzione del Pialeral passando un paio di vallecole, si
attraversa il Gerone, poi il sentiero diventa più regolare, nel bosco
(faggeta) con tratti in leggera discesa e si raggiunge il Sasso
dell'Acqua (fonte ma acqua scarsa).
Discesa verso Colle di Balisio.
La valle del Gerone è delimitata a nord da una crestina costituita da
detriti cementati e ricoperta da vegetazione cespugliosa. Sul suo filo
c'è una traccia poco evidente che continua per circa 200 m ma poi si
perde nella vegetazione che diventa sempre più intricata con cespugli e
alberi morti che ostacolano il passaggio. Intorno ai 1100 m di quota è
meglio spostarsi verso nord fino a raggiungere una baita con fonte (WP
592; toponimo Piazzolo su cartografia I.G.M., Piazzola su C.T.R.) dove
arriva una strada sterrata. Seguendo questa strada si scende di circa
30-40 m di dislivello fino ad un bivio: la strada principale continua a
sinistra (nord) mentre a destra c'è una vecchia strada che non viene
più percorsa da automezzi e che scende verso alcune strutture di
acquedotto; più in basso questa strada lascia posto ad un sentiero che
sempre in discesa raggiunge le strutture del WP 560 presso le quali si
riprende l'itinerario fatto in salita.
Il sentiero che dal WP 554 potrebbe andare verso Ballabio procede in
quota per più di 300 m inizialmente verso est, poi verso sud-est, su
sentiero stretto ma facile, quasi elementare, non molto battuto ma
abbastanza visibile con continuità (zona denominata Lavagioli su
C.T.R.). Al WP 598 il sentiero compie un tornante in salita ma i segni
rossi continuano dritti per altri 30 m portando ad un altro sentiero. I
segni continuano in salita, mentre in discesa si scende allo spiazzo
sterrato di partenza (WP 544). Si tratta di un vecchio sentiero spesso
approfondito nel terreno tipo trincea, quindi in passato ha
probabilmente avuto una certa importanza; ora si incontrano spesso rami
che ostacolano il passaggio, indicando che non c'è più manutenzione, ma
il percorso è ancora evidente.
PS: l'unico torrente incontrato è
quello che nasce al Sasso dell'Acqua e scende nella valle sottostante;
la altre valli e vallecole sono asciutte.
Waypoints
544: Spazio sterrato a bordo strada; posto per circa 10
auto.
545: Inizio asfalto.
546: Struttura acquedotto; posto per 3 o 4 auto a bordo
strada.
547: Sentiero minore verso monte senza indicazioni.
548: Sentiero verso monte per Mus'cera senza indicazioni.
549: Altro sentiero minore sopra il torrente.
550: Possibile vecchio sentiero in discesa verso sud-est
(>> WP 602?).
551: Struttura acquedotto.
552: Arrivo sentiero da WP 549.
553: Probabile struttura acquedotto. Cambio batterie
GPSMAP64s.
554: Sentiero minore verso est senza indicazioni ma con
segni di vernice rossa; un altro sentiero minore scende al torrente.
555: Spiazzo di carbonaia.
556: Possibile spiazzo di carbonaia.
557: Struttura acquedotto con uscita di acqua
(potabile???); altre 2 strutture 20-30 m a monte. Precisione dichiarata
4 m; perso segnale differenziale EGNOS.
558: Sorgente 2 m sotto il sentiero.
559: Inizio terrazzo naturale con pianerottoli tipo
carbonaia e massi disposti artificialmente.
559END: Fine terrazzo naturale.
560: Struttura acquedotto con fonte (acqua scarsa).
561: Bivio senza indicazioni. Ripreso segnale differenziale
EGNOS.
562: Carbonaia. No segnale differenziale EGNOS.
563: Arrivi su strada sterrata.
564: Fine strada sterrata; inizio sentiero in disuso.
565: Possibile carbonaia erosa (carboncini).
566: Fine vecchio sentiero in disuso; strada sterrata.
567: Abbeveratoio asciutto; poi sentiero.
568: Arrivo su Traversata Bassa.
569: Indicazioni; pannello geologia e flora.
570: Sentiero poco battuto in costa.
571: Cresta nord-est: sopra rocce e sfasciumi, sotto
erboso.
572: Sentiero.
573: Probabile spiazzo di carbonaia.
574: Inizio catena per tratto su versante in forte
erosione.
574END: Fine catena.
575: Vecchia corda per 2-3 m di sentiero franato aggirabile
con traccia di sentiero a monte.
576: Finto bivio (si ricollega più avanti).
577: Probabile spiazzo di carbonaia 3 m sotto il sentiero.
578: Possibile spiazzo di carbonaia.
579: Bivio senza indicazioni.
580: Bivio senza indicazioni.
581: Arrivo su Traversata Bassa.
582: Finto bivio (si ricollega al WP 582END).
582END: Finto bivio (da WP 582).
583: Traccia di sentiero minore verso valle.
584: Resti di muro a secco; spiazzo di carbonaia 2 m a
monte.
585: Sentiero verso valle senza indicazioni.
586: Sorgente Sasso dell'Acqua.
587: Indicazioni.
588: Spiazzo di carbonaia.
589: Spiazzo di carbonaia.
590: Si perde la traccia (più sotto ricomincia ma poi
sparisce ancora).
591: Possibile spiazzo di carbonaia.
592: Strada sterrata presso baita; fonte 2 m sotto.
593: Possibile itinerario in salita verso il Sasso
dell'Acqua.
594: Acqua sorgente tra muschi presso struttura acquedotto.
595: Muro a secco di terrazzamento e vecchia baita 20 m a
monte.
596: Finisce la vecchia strada sterrata e diventa sentiero.
597: Bivio senza indicazioni; i segni rossi salgono.
598: Il sentiero compie un tornante in salita ma i segni
rossi vanni diritti senza sentiero.
599: Arrivo su sentiero; i segni rossi salgono.
600: Sentiero minore verso sud-ovest, poi sud-est.
601: Sentiero in salita più ripido poco sopra (sembra
abbandonato).
602: Sentiero minore in leggera salita verso nord (>>
WP 550?).
Waypoints da rilevamenti precedenti
268: Arrivo della via in cresta integrale, segni blu.
269: Indicazioni.
270: Inizio fune metallica con guaina e 4 staffe per
passaggio impegnativo; saltino del gatto.
270END: Fine fune metallica.
272: Inizio fune metallica con guaina per tratto facile; un
passo poco impegnativo all'inizio.
272END: Fine fune metallica.
273: Arrivo canalino Federazione. Indicazioni divelte.
274: Inizio catena per tratto impegnativo.
274END: Fine catena.
275: Inizio catena per tratto impegnativo.
275END: Fine catena.
276: Inizio catena per tratto impegnativo; inizia un paio
di metri prima.
276END: Fine catena.
277: Bivacco Ferrario. Indicazioni.
330: Bocchetta dei Venti.
331: Inizio ultima catena; per correggere WP 276.
336: Tratto cresta rocciosa; si può scendere a sud per
ripido canalino di 4-5 m; impegnativo.
336END: Fine cresta rocciosa.
337: Raccordo con sentiero 1.
338: Cresta; inizio raccordo con sentiero 1.
Foto
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IMGP0976
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Considerazioni sul tracciamento della
posizione satellitare
Per il rilevamento della posizione satellitare sono stati usati due
ricevitori GPS:
- Garmin GPSMAP 64s per il rilevamento effettivo di traccia e waypoints;
- sensore integrato in fotocamera Canon PowerShot s100 come esempio di
ricevitore a basse prestazioni.
(>> maggiori informazioni)
GPSMAP 64s
Acquisizione GPS+EGNOS+GLONASS.
Nel primo tratto di salita percorso solo all'andata la traccia rilevata
sembra coincidere abbastanza con il sentiero OSM (differenze < 5 m).
Presso le principali strutture dell'acquedotto (WP 557) fino al bivio
senza indicazioni (WP 661), tratto percorso sia in andata che ritorno,
ci sono scostamenti fino a 18 m sia tra le due tracce rilevate che con
il sentiero OSM. Successivamente la traccia sembra sovrapporsi
accettabilmente con la strada sterrata che porta a Mus'cera (non ci
sono riferimenti per il tratto di vecchio sentiero percorso dal WP 564
al 565).
La traccia lungo la cresta est-sud-est prima del sentiero n°1 coincide
in genere abbastanza bene con quella rilevata il 22-04-2017 (differenze
< 5 m) a parte alcuni tratti in basso dove però il percorso è stato
un po' diverso e nel tratto dopo il passaggio impegnativo dove le
differenze sono tra i 5 e 12 m con la traccia suddetta, ma < 3 m con
quella del 14-04-2017 (c'è quindi un errore nella traccia del
22-04-2017 che è spostata di 5-10 m troppo a nord). Dal Saltino del
Gatto alla vetta della Grignetta la traccia coincide abbastanza con
quelle precedenti (differenze < 4 m).
Nella discesa per la cresta nord-est senza percorso obbligato ci sono
differenze rilevanti con l'itinerario OSM in un paio di punti ma
dipendono dal diverso percorso compiuto.
Nella discesa per le Rive di Corda la traccia rilevata è spostata di 5
m verso nord-ovest rispetto al sentiero visibile in ortofoto aerea. Nel
traverso sopra il Gerone c'è invece una buona sovrapposizione.
Lungo la Traversata Bassa le differenze con il sentiero OSM supera i 5
m in rari punti e arrivano oltre i 10 m poco prima del Sasso dell'Acqua.
Nel tratto sotto la Baita con fonte (Piazzolo/a) la traccia si
sovrappone abbastanza con la strada sterrata.
Nella zona di Lavagioli mancano riferimenti per giudicare l'accuratezza
della traccia.
Canon PowerShot s100
La ricezione del segnale GPS è ovviamente buona lungo le creste; nelle
parti più bassa e più alta della cresta est-sud-est vengono rilevati
solo 4 satelliti ma il posizionamento è buono (errore HDOP basso).
Anche sulle Rive di Corda è buona mentre nella zona dei Chignoli
vengono registrati solo punti con 4 satelliti ma in posizione
notevolmente sbagliata. Va un po' meglio tra il Gerone ed il Sasso
dell'Acqua anche se i punti da 4 satelliti non sono corretti.
La situazione peggiore è al fondo della valle, presso le strutture
dell'acquedotto dove la maggior parte dei punti derivano da solo 4
satelliti con HDOP molto alto.