Onde radar Le onde radar già esistenti in natura hanno intensità molto scarsa, difficile da misurare. Per questo nei casi più comuni le onde radar vengono generate da apposite apparecchiature, per cui si parla di sistema attivo (esistono anche sensori passivi per il rilevamento di microonde naturali ma il loro uso è meno diffuso). L'intensità di segnale che ritorna al sensore dopo aver colpito la superficie terrestre è denominata backscatter. Essa dipende da caratteristiche geometriche ed elettromagnetiche della superficie riflettente e dalle modalità di emissione/acquisizione del segnale. Le principali bande e relative lunghezze d'onda usate dai sistemi radar satellitari sono: X: 2.5-4 cm C: 4-8 cm L: 15-30 cm Le onde generate dai sistemi radar sono polarizzate in un piano, ovvero la vibrazione dell'onda avviene in un'unica direzione, orizzontale (H) o verticale (V). I sensori possono misurare la quantità di segnale che ritorna con la stessa polarizzazione delle onde emesse (HH o VV) oppure con polarizzazione incrociata (HV o VH). Il confronto tra le diverse immagini così ottenute è utile per distinguere oggetti di natura diversa. La costruzione delle immagini è abbastanza complessa. L'acquisizione non avviene verticalmente come nel caso generale delle immagini ottiche, ma con discreti angoli di incidenza (angolo rispetto alla direzione normale alla superficie osservata) ed il tempo di ritorno del segnale è basilare per calcolare la distanza dal sensore e costruire l'immagine. La presenza di rilievi comporta errori nel calcolo della distanza. Di conseguenza nelle immagini originali non ortorettificate le aree montuose appaiono molto distorte con le cime spostate in direzione del sensore. |
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